Sikh significa semplicemente ricercatore della verità. Il Sikh Dharma è il percorso per coloro che cercano di stabilire una connessione stabile e duratura con la loro divinità interiore. Come ogni tradizione spirituale, il Sikh Dharma ha una sua antica discendenza, una filosofia, delle linee guida per vivere in purezza e una lunga storia di Maestri e Santi.
Il Percorso del Sikh
Nella sua essenza, il Sikh Dharma offre un percorso spirituale pratico ed efficace per la vita di tutti i giorni. A prescindere dall’orientamento spirituale o dal background culturale o sociale da cui uno proviene, chiunque può godere dei benefici di questa pratica e trovare una forte connessione con la propria essenza divina.
I Sikh si dedicano ad allenare la mente e i sensi per ritrovare la Luce Divina dentro ciascuno di noi e nell’universo che ci circonda, per poter essere al servizio degli altri. I Sikh vivono una vita molto normale che siano single o sposati, con figli oppure no: Sia nell’ambito lavorativo che nella vita sociale, i Sikh cercano sempre di:
- Rimanere connessi con il Divino nei nostri cuori e in ogni respiro
- Guadagnarsi da vivere in modo onesto e condividere ciò che hanno con gli altri
- Vedere ogni interazione della vita quotidiana come opportunità per servire il prossimo
Divinità Universale
Il Sikh Dharma riconosce un unico Dio universale e dentro ciascuno di noi, perciò anche le persone di altri culti e religioni venerano questo stesso Dio che si manifesta in forme diverse. Per questo motivo i Sikh credono nell’uguaglianza delle persone, a prescindere dal loro sesso, origine, cultura, classe sociale o colore della pelle. I Sikh non sostengono che il Sikh Dharma sia l’unica via per connettere con il Divino, poiché l’attenzione della pratica stessa è rivolta verso l’esperienza spirituale dell’individuo e il servizio degli altri.
Cos’è il Guru?
La parola Guru ha molti significati e traduzioni e può essere sperimentato in diversi modi. Siri Singh Sahib traduce la parola Guru con l’esperienza che ci porta dall’oscurità alla luce. Nella cultura indiana infatti il Guru è più comunemente il maestro, l’insegnante, ma anche la persona che ci permette di crescere ed evolverci come essere umani in tutti gli aspetti della nostra vita. Il Guru rappresenta quindi una figura di saggezza, insegnamento, guida e guarigione. In linea di principio il compito del Guru è quello di risvegliare il nostro maestro interiore, così come il Guru ha risvegliato il suo.
Nirgun: il Guru Senza Forma
Molte volte sperimentiamo il Guru sotto forma di intuizione improvvisa e fugace. Come un intervento divino e inarrestabile, veniamo guidati verso la verità universale dentro di noi. Questo può essere scaturito da un evento mondano come il commento di un’altra persona in una conversazione casuale che trasforma completamente la tua comprensione di un aspetto fondamentale della tua vita. Oppure può manifestarsi nel cambio improvviso di una situazione nella quale ci viene risparmiato qualche spiacevole risultato apparentemente inevitabile. Questa esperienza viene definita il Nirgun Guru, o il Guru Senza Forma.
Sargun: il Guru Incarnato
Altre volte sperimentiamo il Guru quando entriamo in contatto con qualcosa o qualcuno la cui connessione divina con l’universo è sempre presente. Non tutti sono in grado di riconoscere e di comprendere pienamente la profondità di questo Guru. Questa è la forma in cui il Guru ci porta la verità divina con chiarezza e profondità, ispirandoci e guidandoci verso il nostro più alto destino.
Liberazione
Il concetto di Mukti o liberazione, è riconosciuto nel Sikh Dharma sia con la liberazione dal ciclo di nascita, morte e reincarnazione, sia con lo stato di totale abbandono e unione con il divino. Questo stato è più comunemente conosciuto come Samadhi o Nirvana.
Il Sikh Dharma promuove la disciplina personale, la pratica meditativa e il servizio verso il prossimo come forma di elevazione verso lo stato di liberazione. Tuttavia l’aspetto più importante è quello della devozione verso il divino o Bhakti. Raggiungere la Grazia Divina e di conseguenza la liberazione è la conseguenza del nostro lavoro devozionale.
Raggiungere questo stato di grazia durante la nostra vita invece che attendere il momento della nostra morte è ideale. Questo però non deve diventare una motivo per diventare egocentrici e dimenticarci di essere al servizio del divino. Ma piuttosto un regalo o una benedizione ricevuta aiutando il prossimo e praticando con devozione il nostro amore per l’universo.
Sadhana – La Pratica Giornaliera
Il Sikh Dharma insegna che tutto ciò di cui abbiamo bisogno esiste già dentro di noi e che non necessitiamo nulla al fuori di noi. La cosa più importante è essere in grado di immergerci nella pace divina che esiste dentro ciascuno di noi. Semplicemente connettendo con quello stato di benessere interiore rimette in equilibrio la nostra intera vita.
Il momento migliore per sperimentare questa connessione interiore con il divino è nelle ore prima del sorgere del sole. Questo momento della giornata è anche chiamato Amrit Vela – il tempo della consapevolezza immortale. Di solito questo momento è tra le 4 am e le 7 am, quando la mente è abbastanza calma da poter immergersi in una meditazione più profonda. La vita intorno a noi giace immobile e siamo in grado di connettere con la nostra infinità prima che il trambusto della giornata cominci.
Scopri di più su come praticare la Sadhana e quali sono i suoi benefici.
Bana – Identità Sikh
Con Bana ci si riferisce alla presentazione personale di ogni Sikh, che riflette il proprio stato di consapevolezza e la propria connessione con il Guru. Un Sikh devoto deve rispettare la sua forma fisica come creata da Dio, senza alterare o modificare il suo aspetto. Per questo motivo i capelli devono essere sempre curati e lunghi e non vanno mai tagliati.
Lo stesso vale per la barba e i peli del corpo in generale. I Sikh indossano dei vestiti tradizionali che li distinguono come esseri umani dedicati ad una vita di ricerca spirituale. I Sikh devono sempre mantenere un alto livello di moralità, simboleggiato dal bracciale di metallo che devono sempre portare al polso chiamato Kara.
Inoltre devono essere sempre pronti a difendere ciò che è giusto e per questo essere sempre equipaggiati con una piccola spada tradizionale chiamato Kirpan. La lunga chioma deve essere sempre pulita, ordinata e coperta con un lungo turbante, che di solito raggiunge i 5-6 metri di lunghezza. Le donne Sikh possono anche indossare uno scialle sopra il turbante chiamato Chuni.
Il turbante è uno degli indumenti più importanti di un Sikh, perché rappresenta l’impegno e la devozione verso il servizio dell’umanità e la ricerca della verità. I vestiti di un Sikh devono essere sempre modesti e sobri, per ricordare in qualsiasi momento l’aspetto di un santo-guerriero.
Bani – Scritture Sikh
Le antiche scritture dei Sikh rappresentano un codice sociale e morale che deve essere seguito da ogni devoto. Parte di questo codice è di recitare e meditare su alcuni brani di queste scritture. I Bani infatti sono dei Sonetti Sacri che racchiudono la saggezza universale manifestata dal Divino ai Grandi Maestri Sikh.
Bani significa vibrazione o frequenza della consapevolezza ed è considerato il veicolo di rivelazione della Verità Universale. Si dice che i Grandi Maestri Sikh ricevettero questi suoni in meditazione e grazie alla loro saggezza riuscirono a trasformarli in precetti da seguire giorno per giorno.
Seva – Servizio Disinteressato
La pratica del Seva ha origini antichissime e rappresenta uno dei principali gesti di compassione nei confronti di un altro essere umano senza la ricerca di un compenso. Questa virtù è al centro del Sikh Dharma ed è ritenuta la più alta forma di venerazione del Divino, in quanto permette all’individuo di servire Dio presente in ogni essere umano.
Il valore del Seva risiede nell’atto del servizio, non solo nel semplice sentimento di compassione ed empatia. In ogni momento del Seva, l’individuo sostiene un’intenzione di connessione con il Divino. Questa connessione con il Divino è presente nella persona che viene servita, ma anche con tutti gli strumenti necessari al servizio, come il cibo o l’acqua distribuita a chi ne ha bisogno.
Presso Harimandir Sahib (anche conosciuto come il Golden Temple) in Amritsar – India, più di 100,000 persone ricevono cibo gratuitamente ogni giorno. Questo vale ovviamente per Sikh e non-Sikh, tutti i bisognosi vengono serviti con devozione.
Simran – Ripetizione del Divino
Questo è uno dei più importanti insegnamenti di Guru Nanak, che incitava i suoi discepoli ad utilizzare il potere del Simran per trasformare ed elevare la coscienza. Anche conosciuta come Jap, questa tecnologia affonda le sue radici in antichissimi insegnamenti yogici. Questa è una pratica meditativa che crea una potente vibrazione attraverso il riverbero sonoro, in grado di trasformare la nostra mente e la realtà stessa.
Può essere praticata sia ad alta voce che in silenzio e aiuta ad allontanare pensieri negativi, a liberarsi di abitudini nocive e a portare pace dentro di noi. Quando praticata con devozione, questa tecnica genera un senso di elevazione e di allineamento interiore.
Indossare le 5 K – Kara, Kesh, Kirpan, Kacheras, Kanga
Una forma importantissima di auto disciplina è quella di indossare le cosiddette 5 K, ossia i cinque elementi ai quali un Sikh devoto non può fare a meno. Questi sono:
- Kesh – i capelli lunghi: I Kesh sono fonte di energia e rappresentano uno strumento di connessione con l’universo e con la nostra intuizione, per questo motivo non vanno mai tagliati.
- Kangha – un piccolo pettine di legno: Il Kangha è un piccolo pettine di legno che viene indossato per tenere fermi i capelli sotto al turbante. Esso rappresenta l’impegno ad essere sempre puliti e ordinati.
- Kirpan – una piccola spada: Il Kirpan è una piccola spada che va sempre portata al fianco e può essere utilizzata solamente per difesa personale o per difendere coloro che non sono in grado di difendersi. Letteralmente Kirpan significa cortesia.
- Kara – un bracciale di metallo: La Kara è un bracciale di metallo che viene indossato in ogni momento sul polso sinistro dalle donne e sul polso destro dagli uomini. Questo bracciale è il simbolo del servizio al Divino e all’umanità.
- Kachhera – biancheria intima: Il Kachhera è un tipo di biancheria intima di cotone che deve essere indossata con l’intenzione di mantenere l’energia sessuale (e creativa) in equilibrio.
Gurdwara – Luogo di Preghiera
Il Gurdwara è anche chiamato La Porta del Guru o Il Cancello del Guru. Quando entriamo in questo luogo sacro ci troviamo al cospetto del nostro Guru. Questo è un luogo di grazia, umiltà e devozione. Qui vengono celebrate le cerimonie tradizionali, i matrimoni, le iniziazioni e la meditazione di gruppo. In questo luogo è possibile trovare il Divino in comunione con altri devoti tramite le sacre pratiche tradizionali Sikh.
Il Voto Sikh
Ad un certo punto del nostro sviluppo spirituale ci capita di renderci conto di vivere già la nostra vita secondo alcuni principi. In questo stadio ci accorgiamo dei cambiamenti significativi che abbiamo già compiuto nel nostro stile di vita e nel nostro impegno con noi stessi. Prendere il Voto Sikh è un modo per sigillare questo impegno spirituale nella propria vita.
Il Voto Sikh è un’affermazione di devozione, comprensione e disciplina personale. Con il Voto Sikh ci si abbandona alla guida del Guru, impegnandosi a sostenere un certo stile di vita per sviluppare e migliorare la propria pratica spirituale.
Il voto include non tagliarsi mai i capelli, non mangiare carne, non bere alcol, non prendere droghe, rimanere celibe fino al matrimonio e mantenere una relazione monogama con il proprio partner, meditare e pregare ogni giorno.
Kundalini Yoga
Il Kundalini Yoga è spesso chiamato Lo Yoga della Consapevolezza, ma anche Lo Yoga Domestico. Questo perché la tecnologia del Kundalini Yoga ci aiuta a vivere la vita di tutti i giorni con maggiore consapevolezza. L’energia risvegliata con questa potente pratica ci permette di far fronte allo stress della vita quotidiana con forza, chiarezza e serenità.
Non si pratica il Kundalini Yoga per ottenere la liberazione dal mondo terreno, ma lo si pratica nello stesso modo con cui ci si prende cura di sé stessi ogni giorno. Proprio come quando ci facciamo la doccia, o ci laviamo i denti, il Kundalini Yoga rientra nelle attività che compiamo tutti i giorni per rendere la nostra vita il più pura e ordinata possibile agli occhi del Guru.
Il nostro corpo è il nostro tempio ed è importante prendersi cura di noi stessi ogni giorno, con amore e devozione. Il Kundalini Yoga ci permette di prenderci cura, non solo del nostro corpo fisico, ma di tutti i 10 corpi di cui siamo composti.