Premetto che non avendo figli, mi è sorto il dubbio di non essere forse la persona più adatta a scrivere questo articolo. Ma i concetti continuavano a girarmi in testa e così ecco qui i 10 consigli per bambini felici. Non sono regole sul come educare un bambino, ma solo linee guida che spero saranno utili a genitori, zii, maestri e chiunque abbia la fortuna di passare del tempo con questi piccoli esseri umani. Ma prima di tutto la domanda principale:
Siete davvero sicuri di voler fare un figlio?
A volte si fa un figlio alla leggera, pensando che sia un bambolotto a cui scegliere vestitini o giocattoli che siano.
Anche se credo che essere genitori sia un’esperienza unica, molto bella e profonda, credo anche che non sia una decisione da prendere alla leggera. Mettere al mondo un figlio è una responsabilità suprema e la vostra vita cambierà completamente. Da ora in poi sarete la guida di una piccola creatura che poi crescerà per diventare un adulto. E voi sarete sempre al suo fianco. Non è un ruolo da cui si può andare in vacanza. Siete pronti per un cambiamento del genere? Non voglio spaventare nessuno ma solo far capire il calibro di questa scelta e l’impatto che avrà sulle vostre vite.
Se non siete sicuri, se pensate di non poter dare tutti voi stessi, se non siete indipendenti (e non solo economicamente), se non sapete chi siete e avete un lungo cammino di consapevolezza ancora da fare, allora aspettate. Non c’è nessuna fretta.
Il mondo ha prima bisogno di voi come esseri maturi, ha bisogno di voi come esseri completi. Solo allora i figli che farete cresceranno nella consapevolezza e saranno più felici. Amate voi stessi prima di tutto, scoprite chi siete, diventate indipendenti. E poi fate un figlio.
Sapere come fare felici voi stessi vuol dire anche avere dei bambini felici.
Se invece avete già dei figli e volete renderli felici, qui di seguito troverete qualche consiglio che spero sarà utile. Non è mai troppo tardi per imparare ad essere consapevoli, per rimediare ai nostri errori e migliorarci come persone e come genitori. Anche perché una volta fatto un figlio, lui è parte di voi e lo sarà per sempre, quindi avere una relazione positiva e armoniosa con i vostri figli, diventa la chiave anche della nostra felicità personale.
I nativi Americani pregano sempre per tutte le loro relazioni, proprio perché sanno che la pace interiore si ottiene nel momento in cui siamo anche in pace con tutte le nostre relazioni, presenti e passate. E quale migliore occasione di crescere nella consapevolezza, quella di essere delle guide perfettamente imperfette per i cuccioli del domani.
Ecco a voi i dieci consigli per bambini felici (da 0 a 99 anni):
- Quando passate tempo con loro siate presenti
- Dite loro la verità
- Mantenete le promesse
- Chiedete perdono quando sbagliate
- Dite vi amo spesso e dal cuore
- Abituateli ad entrare in contatto con le loro emozioni
- Mai mai mai dire qualcosa di brutto verso l’altro genitore
- Dite “sono qui per te” spesso e sentitamente
- Incitateli ad esprimere la loro unicità
- Fateli credere nel loro potere e nella magia
Se volete approfondire queste tematiche, ho scritto un pezzo per ognuno di questi consigli (a coppie), con una serie di articoli omonima. Se lo avessi fatto ora, l’articolo sarebbe stato lunghissimo e ormai a noi dell’era tecnologica piacciono le cose brevi e concise.
Vi lascio con un pensiero del Dalai Lama che condivido profondamente:
“Se insegnassimo la meditazione a tutti i bambini, la violenza scomparirebbe dal mondo in una generazione.” Dalai Lama
Consiglio numero 1: Quando passate tempo con loro siate presenti.
Il primo consiglio è molto semplice, ma forse è anche il più difficile.
Se volete vedere i vostri bambini felici, dedicategli non solo il vostro tempo ma soprattutto la vostra presenza.
Al giorno d’oggi con genitori che spesso lavorano fino a tardi e hanno mille impegni. Molti bambini passano più tempo a scuola e con la baby sitter, piuttosto che con i loro genitori.
I bambini hanno bisogno della vostra presenza quando ci siete, quindi giocate con loro e siate presenti al 100%. Se quando siete con loro passate il tempo a fare altre cose, con la testa altrove e lo sguardo rivolto al cellulare, quel tempo per loro non conterà.
Dare la vostra presenza ai vostri figli è necessario per farli sentire amati e al sicuro. E sentirsi amati e al sicuro è il primo passo verso la felicità. Inoltre da non dimenticare un fattore importante: quando siete presenti con i vostri figli, anche voi starete meglio e vi sentirete più appagati. Prima di tutto perché fare felici gli altri dona felicità a voi stessi, e poi perché entrerete in contatto con il vostro bimbo interiore che ama giocare e divertirsi.
Cercate nuovi modi per giocare, per intrattenere, per insegnare e soprattutto per far divertire i vostri bambini. Il web è pieno di risorse per prendere qualche ispirazione. E vedrete anche che loro saranno più calmi e collaborativi. Spesso i capricci non sono che un modo per attirare l’attenzione, ma se l’attenzione viene già data i capricci diminuiranno fino a lentamente scomparire.
Ecco a voi due esempi presi dal web di giochi alternativi che potete fare a casa:
Divertitevi a creare insieme ai vostri piccoli e avrete bambini felici.
Consiglio numero 2: Dite loro la verità. Sempre.
Molto spesso mi capita di sentire bugie che vengono dette ai bambini, un pò per proteggerli, un pò perché si è stanchi, un pò per pigrizia. Un consiglio sincero: cercate di non adottare la tecnica della bugia, neanche quando è bianca, perché i bambini lo capiscono sentendolo.
Esempio. Avete bisogno del tempo per voi e volete andare via per un weekend o un periodo più lungo? Non ditegli vado a lavoro o non inventate un’altra scusa, spiegate la verità usando parole adatte ai bambini: “Ho bisogno di stare via perché non sto tanto bene. Questo non ha nulla a che fare con te. Ho solo bisogno di riprendermi perché ogni tanto le pile di scaricano anche per noi adulti. La mamma/papà ti ama tanto e tornerà presto (dite la data in cui tornerete anche se non capiscono ancora)”.
I bambini sono molto sensibili alla vibrazione e quando viene detta una bugia loro lo capiranno. Non importa quanto piccoli siano, non lo capiranno intellettualmente ma lo sentiranno attraverso la vibrazione. E come si sa la vibrazione non mente.
Quindi dite la Verità sempre.
Consiglio numero 3: Mantenete le promesse. Sempre.
Se volete essere genitori di bambini felici, ascoltate bene questo consiglio: mantenete sempre le promesse che fate.
Che cos’è una promessa? Secondo Wikipedia “una promessa è un impegno da parte di qualcuno a fare o non fare qualcosa. Una promessa può essere fatta sotto forma di semplice affermazione oppure secondo modalità specifiche di un determinato rituale.” Sposarsi o fare dei giuramenti ufficiali sono delle promesse di tipo solenne ad esempio. Una promessa è quindi un atto di grande importanza.
Il mantenimento della promessa indica non solo il nostro valore, ma la fiducia che l’altra persona porrà in noi. Con l’atto della promessa si può dimostrare appunto che di noi ci si può fidare, oppure no. Quando fate una promessa a qualcuno è importante mantenerla, anche se la promessa sembra insignificante. Perché non lo è mai. E se non siete sicuri al 100% di mantenerla, semplicemente non fatela.
Specialmente con i bambini, creature candide che si affidano e si fidano completamente dell’adulto, non mantenere una promessa non vuol dire solo ferirli. Vuol dire anche andare a ledere la loro fiducia, una ferita che se non curata, si porteranno anche nella crescita e che andrà ad influenzare tutte le loro relazioni. Il consiglio quindi è quello di fare le promesse il meno possibile, e se le fate assicuratevi almeno di mantenerle.
Semplici soluzioni per rimediare
Se il vostro problema è la memoria, ad esempio, potete segnare la promessa fatta sul vostro telefono o scrivere un promemoria per evitare di dimenticarla. Se invece avete fatto una promessa e per qualche ragione non avete potuto mantenerla, chiedete scusa prima, e poi organizzate qualcosa di speciale da fare insieme. Non importa quanto tempo sia passato, armatevi di coraggio e con il cuore in mano guarite questa ferita.
Anche voi sarete più felici. Ricordatevi che si può sempre rimediare. Anche se quella persona ormai non c’è più, potete sempre scrivere una lettera o connettere con loro dal vostro cuore e dire ciò che avete bisogno di comunicare, per ripulire la vostra coscienza e sentirvi liberi.
Il perdono trascende le barriere dello spazio e del tempo, ma anche quelle della vita e della morte. Non è mai troppo tardi per chiedere scusa e per stare bene.
Consiglio numero 4: Chiedete perdono quando sbagliate.
Un pensiero che ho avuto qualche tempo fa è che da bambini spesso cresciamo con l’idea che l’adulto sia onnipotente. Si prende cura di noi, sa sempre cosa fare (o almeno così sembra), e risponde a tutti i nostri perché. Insomma così grande e sapiente di certo possiamo imitare i suoi comportamenti ed azioni per imparare a crescere, penserà inconsciamente il bambino.
Ma quello che non sa è che la maggior parte degli adulti anche se sembrano grandi, in realtà non sono ancora emotivamente maturi. Questo vuol dire che molto spesso gli adulti incespicano in comportamenti malsani e nocivi, interagiscono tra di loro inconsapevoli delle loro azioni, creano e subiscono sofferenza in dei cicli karmici senza fine di cui non sono nemmeno a conoscenza. Si trascinano le loro vite e nelle loro vite, e spesso il bambino crescerà imitando questi comportamenti e diventando a sua volta un adulto emotivamente immaturo.
La soluzione a questo dilemma per l’adulto è acquisire consapevolezza delle proprie azioni, lasciare andare l’orgoglio e iniziare qualsiasi tipo di pratica che porta consapevolezza ed aiuta ad ascoltare l’anima.
Vi consiglio di praticare Kundalini Yoga per esempio. Chiamato lo yoga della consapevolezza, è uno strumento molto efficace per curarsi, diventare emotivamente maturi, e soprattutto essere felici.
Quindi adulto, quando ti rendi conto che hai sbagliato con qualcun’altro o con il tuo bambino stesso, metti l’orgoglio da parte e chiedi perdono.
Credo sia molto importante spiegare ai vostri bambini sin da piccoli che non siete perfetti e che a volte sbaglierete, quindi loro non devono imitare tutto ciò che fate, potranno invece imparare dai vostri errori. E se casomai doveste avere un comportamento malsano di fronte a loro, fategli vedere anche che sapete chiedere scusa sinceramente.
Dimostrategli che si può sbagliare ma che si può anche rimediare con umiltà, praticando il perdono.
Insegnare ai nostri piccoli come perdonare li renderà felici. Il perdono è la chiave per aprire il nostro cuore e lasciare andare anni di rancori e rimorsi. Che poi alla fine non servono a nulla.
Siamo su questa Terra brevemente e anche per imparare a perdonare, lasciare andare il passato e creare insieme un mondo migliore.
Consiglio numero 5: Dite “ti amo” spesso e dal cuore.
La maggior parte delle volte anche se sappiamo di volerci bene, non lo comunichiamo.
La prima volta che sono andata in America e sono stata ospite di una famiglia meravigliosa, dove l’armonia e la cooperazione caratterizzano tutti i momenti passati insieme, sentivo molto spesso la frase I Love You. Non essendo stata abituata a sentirsi dire ti amo così spesso, all’inizio pensavo fosse un pò strano, e ad essere sincera, un pò mi metteva a disagio.
Sono cresciuta in una realtà dove si comunica con l’altro più che altro per criticare o dire quando si sta facendo qualcosa di sbagliato, perché l’amore e le cose belle e fatte bene vengono date per scontato. È scontato essere bravi, è scontato amarsi, quindi tanto vale non dirselo. Molto spesso diciamo ti amo o facciamo i nostri complimenti perché ci serve qualcosa o perché ci sentiamo in colpa di qualcos’altro.
Con il passare degli anni ho iniziato quindi ad apprezzare questa nuova abitudine. Era semplice e sincera, basata sulla collaborazione, sul volersi bene e sul voler trovare le cose per cui complimentarsi a vicenda. Non so voi ma è una maniera molto più leggera e bella di viversi le proprie relazioni e la propria vita in generale.
Perché l’amore non è scontato. Il fatto che si è genitori, o figli, o partner di qualcuno non ci da l’automatico diritto di non comunicarlo perché per status sociale è incluso e ovvio.
Nulla è ovvio. E alla fine della nostra corsa su questa Terra, non si vince un premio per essere stati orgogliosi e per non aver comunicato il nostro amore.
Quindi se amate qualcuno diteglielo, spesso e dal cuore, senza aspettare di avere una motivazione. Soprattutto ai vostri bambini insegnategli questo modo di relazionarsi, volto al condividere e comunicare i propri sentimenti. Saranno più felici ed il mondo sarà un posto migliore.
Consiglio numero 6: Abituateli ad entrare in contatto con le loro emozioni.
Comunicare i propri sentimenti rientra nella categoria “entrare a contatto con le proprie emozioni”.
Grazie ad un libro fantastico di Kundalini Yoga “Senses of the Soul by Guru Meher” (sito website), ho capito che le emozioni sono in realtà sensi della nostra anima. Arriviamo su questa Terra consapevoli di avere un corpo fisico e per orientarci nell’esperienza materiale abbiamo 5 sensi. Così come abbiamo bisogno di vista, olfatto etc. per vivere, abbiamo anche bisogno delle emozioni per realizzarci come esseri umani.
Entrare in contatto con le nostre emozioni ed imparare a capire come ci sentiamo davvero, ascoltando quello che succede all’interno di noi e non le storie che raccontano la nostra mente. Questo è essenziale non solo per essere felici noi stessi, ma anche per avere bambini felici.
Alcune cose che potete fare con i vostro bimbi sono:
- Ogni giorno chiedetegli “come ti senti oggi?” e ascoltate con interesse la sua risposta. Se decidono di non parlare non forzateli, semplicemente dite “ok inizio io.” Parlate sinceramente delle vostre emozioni e di come vi sentite, senza criticare o giudicare qualcun altro o le situazioni esterne. Prendetevi la responsabilità di come vi sentite ed esprimetelo senza vergogna e con un linguaggio appropriato.
- Se li vedete pensierosi, o che piangono e si disperano, andategli vicino e chiedetegli “cosa succede?” oppure “che cosa ti ha ha fatto arrabbiare o preoccupare?” Se non rispondono restate lì al loro fianco e ditegli che quando si sentono pronti a parlare voi ci siete. Non usate frasi del tipo “non piangere” o “i maschi non piangono, sii forte”. Offritegli uno spazio sicuro e privo di giudizio dove poter esprimere anche questi sentimenti.
- Se sono aperti a parlare, fategli raccontare la loro storia. Orientate le vostre domande più sul “come vi siete sentiti, cosa avete provato quando è successo questa cosa”, e meno sul giudizio e sui fatti accaduti.
- Se i vostri bambini vedono che avete delle reazioni alla vita, chiedetegli perdono e spiegategli che anche voi siete qui per imparare e per trovare equilibrio, e che non siamo esseri perfetti. Fategli vedere che sapete e potete rimediare. Qui troverete il precedente articolo dove spiego l’importanza di saper perdonare: Mantenere le promesse e chiedere perdono.
- Se non sapete come comunicare le vostre emozioni, se volete essere più felici invece di avere più ragione, vi consiglio di leggere qualcosa sulla Comunicazione Non-Violenta di Marshall Rosenberg. Insegna un modo rivoluzionario di esprimere i propri bisogni e fare delle richieste che vengono dal cuore e hanno quindi più possibilità di essere ascoltate. Qui troverete un esempio pratico di essa: Praticare la Comunicazione Non-Violenta.
Consiglio numero 7: Mai mai mai dire qualcosa di brutto verso l’altro genitore.
Al giorno d’oggi tra le coppie, divorziare o lasciarsi è diventato molto frequente, anche se ci sono dei figli in comune. E quando le relazioni finiscono, purtroppo nella ancora maggior parte dei casi, rimangono molti risentimenti ed amarezze tra i genitori. Spesso i bambini finiscono per passare un pò di tempo con la madre ed un pò con il padre, sballottati qua e là tra case ed energie varie.
I bambini soffrono molto per la separazione dei genitori, più di quanto riusciranno mai a comunicare direttamente. Anche se la separazione è molto dura per voi genitori, cercate di mettere l’orgoglio da parte e di agire in maniera matura per il bene dei vostri figli. Anche se non sopportate più il vostro ex partner cercate di rispettarvi reciprocamente di fronte ai vostri figli. Il bambino ha bisogno di rispettare e credere nell’altro genitore perché per lui quella relazione è vitale e parte integrante della sua crescita.
Se parlate male di quel genitore, anche se le cose che dite sono vere, la percezione dei vostri bambini nei loro confronti cambierà. I bambini si sentiranno in dovere di schierarsi con l’uno o con l’altro e proveranno frustrazione, rabbia e risentimento nei confronti di entrambi i genitori per essere in questa situazione. Senza tralasciare che probabilmente svilupperanno problemi nelle loro relazioni personali in futuro. Quindi anche se siete feriti evitate di parlare dell’altro genitore, se non usando il massimo del rispetto. Ricordate che i vostri bambini non sono i vostri consiglieri, né la spalla su cui piangere, e questo a prescindere dall’età che hanno.
Cosa potete fare praticamente ?
- Non parlate mai male dell’altro genitore con i vostri bambini
- Non indagate con loro sulla vita del vostro ex
- Non sfogatevi mai con i vostri bambini dei problemi che avete con l’altro.
- Volete parlare dei vostri problemi con qualcuno? Sfogatevi con qualche amico fidato.
- Avete problemi a superare la separazione? Fatevi aiutare da qualche esperto a risolvere la questione nel profondo. Lavorate su di voi per uscire dalla condizione di vittime e prendervi le vostre responsabilità della storia.
- Ascoltatevi e maturate voi stessi per il loro bene, perché genitori felici vuol dire anche bambini felici. Preferite il supporto di qualcuno che vi sprona a migliorarvi, non che si limita a lamentarsi con voi.
Consiglio numero 8: Dite “sono qui per te” spesso e sentitamente.
I bambini non hanno bisogno di giocattoli, vestiti firmati e scuole prestigiose. Anche se il contorno è brillante e colorato, i bambini in realtà hanno bisogno di piccole cose, di gesti quotidiani, sinceri e concreti per essere felici.
Alla fine della giornata hanno solo bisogno di sentirsi dire dal cuore e sinceramente: Io sono qui per te.
Credo che ogni bambino vorrebbe sentirsi dire queste parole, o qualcosa di simile:
“Non importa cosa sceglierai di essere, chi sceglierai di amare o che Università vorrai fare. Io sono qui per te. Nella vita si cade, ci si rialza, si cade ancora. Ci sono gioie e ci saranno anche dolori, perché questa è l’esperienza umana. E in qualsiasi momento sappi che io sono qui per te. Non mi prenderò carico delle tue responsabilità, perché ti voglio vedere crescere e sbocciare. Non sempre capirai il perché delle mie scelte e a volte le questionerai. A volte sbaglierò. Ma sappi che in qualsiasi momento io sono qui per te perché non smetterò mai di tifare per te e per la tua felicità.”
Perché i bambini per essere felici hanno solo bisogno del vostro supporto incondizionato. Sapere e sentire che voi ci siete. Fermatevi, respirate e guardandoli negli occhi ditegli: Io sono qui per te. Sempre.
Consiglio numero 9: Incitateli ad esprimere la loro unicità.
I bambini non sono un’estensione dei nostri sogni o delle nostre aspettative. Non sono venuti su questo pianeta per realizzare ciò che non abbiamo fatto noi o per fare ciò che piace fare a noi, né tantomeno per rispecchiare le nostre personalità o per provvedere alle nostre mancanze. I bambini sono qui per imparare ad essere se stessi, e per farlo hanno tutto il resto della loro vita. E questo vale anche per voi. Perché nella vita non si finisce mai di imparare: siamo qui per fare esperienza e per scoprire chi siamo realmente, cosa ci piace fare e come ci piace vivere.
Ogni persona che viene sulla Terra è unica, senza precedenti. Ognuno di noi vibra ad una frequenza particolare e se fossimo un colore saremmo tutti diversi. Alcuni simili, ma pur sempre con una sfumatura unica. Unico infatti è il nostro aspetto fisico e le nostre impronte digitali, unico è il brillare dei nostri occhi, unica è la maniera in cui percepiamo i nostri pensieri e sentiamo le nostre emozioni.
Lo scopo finale è però sempre lo stesso: essere se stessi e rispecchiare umanamente e divinamente questa unicità, al di là di convenzioni, aspettative e regole sociali o familiari. Quindi incitate i vostri bambini ad essere sempre se stessi. Spronateli ad essere fieri della loro unicità, dei loro difetti così come dei loro pregi, perché ogni parte vera di noi ci rende umani e soprattutto ci rende autentici. Una frase che trovo molto bella dice:
“Siate voi stessi. Perché la versione unica di voi sarà sempre meglio di una copia sbiadita di qualcun’altro.”
Consiglio numero 10: Fateli credere nel loro potere e nella magia.
Incitare un bambino ad essere completamente se stesso, lo aiuta ad entrare in contatto con una parte molto importante di sé: il suo potere personale. Quando ci sentiamo liberi di essere, di agire e di esprimerci, ci sentiamo bene. Siamo fiduciosi e ci innamoriamo della vita e delle sue infinite possibilità, e tutto perché crediamo in noi stessi. Ogni persona che crede in se stessa è destinata ad avere successo perché vedrà ogni sfida che si presenta come un’opportunità di crescita, non come una condanna da cui uscirne forse anche un pò malconci.
Credere in se stessi è la differenza principale tra una persona che ha successo e una che non lo ha. È così semplice. Spronate i bambini allora a credere nel loro potere sin da piccoli, così da grandi potranno davvero creare la realtà dei loro sogni. E per quanto riguarda la magia, be’ che dire. Una vita dove si crede nella magia, dove si fanno caso alle sincronicità, dove si porta rispetto e un pizzico di curiosità per mondi impercettibili e non visibili, è a mio parere molto più interessante e più appagante di una vita vissuta da babbano.
Quando si crede nella magia sin da piccoli, si nasce credendo che tutto è possibile. Da grandi questa fede e speranza ci accompagna, dandoci l’opportunità di essere parte integrante del miracolo della vita. Poi tutto avrà più senso. I bambini vanno protetti, vanno amati, vanno fatti sentire al sicuro. Vanno semplicemente guidati a scoprire tutto il loro essere perfettamente imperfetto, cercando di lasciare meno impronte personali possibili sulle loro anime.
Un pò come quando è notte e loro dormono, e usciamo in punta di piedi dalle loro stanze. Se hai trovato utile questa serie, condividila con tutti i bambini che conosci, da 0 a 99 anni.